Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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Cosa partorisce la montagna?

A volte ci ritroviamo a constatare di aver fatto molto lavoro e ad avere in cambio un piccolo risultato. Succede in ambito lavorativo ma anche in tante circostanze della vita. Abbiamo investito tanto in un progetto e non riusciamo a tirare insieme nulla o poco. Abbiamo avuto aspettative alte per la riuscita di una proposta e alla fine siamo stati delusi.

Spesso accade anche che siano gli altri a promettere mari e monti e poi non sanno mantenere le promesse fatte. Ma non pensiamo subito ai politici. Avviene anche nelle nostre famiglie o nella comunità.

C’è una frase che è diventata proverbiale e viene normalmente usata in tono sarcastico: “La montagna ha partorito un topolino”. Indica appunto che un evento, o un certo risultato è stato aspettato tanto e poi si rivela alla lunga inferiore alle attese.

La frase citata allude alla favola di Esopo che racconta che c’era una volta una montagna che era prossima a partorire. Le doglie cominciarono a farsi sempre più intense e gli intervalli tra una contrazione e l’altra ebbero dapprima una durata di poche ore, poi le pause iniziarono a farsi sempre più brevi fino a iniziare il travaglio. Presa dal dolore, dalla cima della montagna cominciò a uscire del fumo mentre la terra intorno tremava, gli alberi caddero uno ad uno colpiti dagli enormi massi che rotolavano giù a valle.

Gli abitanti dei vicini villaggi cominciarono a temere per le loro vite; erano sicuri che qualcosa di terribile stesse per accadere. La gente del posto si riunì e tutti assieme andarono a pregare ai piedi del monte. Ivi attesero per ore e ore fino a quando ci fu una scossa più violenta delle altre e un’enorme nuvola di fumo si alzò davanti ai loro occhi increduli.

Ognuno si mise in ginocchio aspettando chissà quale calamità dovesse accadere da un momento all’altro. Quando la nube si dissolse, grande fu la sorpresa, poiché da quei rumori infernali e apocalittici, spuntò fuori dalle rocce ancora fumanti la testa di un piccolo sorcio. La montagna aveva partorito un topolino.

La morale della favola è evidente: Esopo ha voluto descrivere come spesso ci si aspetta qualcosa di enorme, di importante e alla fine, nonostante tanta cura e tanta fatica, il risultato ottenuto è insignificante.

Le applicazioni potrebbero essere tante. Per esempio ho partecipato recentemente ad una riunione che è durata tre ore e alla fine l’unica decisione presa è stata di riaggiornare la riunione. Oppure dialogavo con una mamma che mi confidava: dopo tutto quello che ho fatto per la mia famiglia ho ricevuto solo ingratitudine.

Oppure ancora, e questo è sempre fonte di numerosi interrogativi: ho visto nel mese scorso la grande montagna delle famiglie nell’apparato delle prime Comunioni e della Cresima e … speriamo non partorisca il topolino della partecipazione poco più di nulla alla Messa.

Cerchiamo tuttavia di non perdere la fiducia nella cura e nell’investimento nei nostri progetti. Cerchiamo di armarci di santa pazienza e di non disprezzare il topolino, perché a volte anche un piccolo risultato può rivelarsi un grande successo,

Don Roberto

 



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