Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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Cercare con il lanternino

Nel famoso quadro della cattura di Cristo, realizzato da Caravaggio, c’è un personaggio che gli esperti assicurano essere l’autoritratto dell’autore, che nel buio della scena sostiene una lanterna molto luminosa.

Con tutta probabilità Caravaggio si rifà ad un episodio accaduto al grande filosofo, teorizzatore della corrente del cinismo. Il filosofo si chiama Diogene Laerzio ed era un filosofo del IV secolo avanti Cristo. Un personaggio curioso, acuto e bizzarro. Viveva in totale miseria, dormendo in una botte aperta e possedendo pochi indumenti. Viveva come un cane, così diceva lui, randagio e senza casa, giustificandosi che lui “abbaiava” come un cane ringhioso, denunciando con insistenza i mali della società in cui viveva.

Un giorno lo videro aggirarsi per la piazza della città con una lanterna in mano, in pieno giorno, sotto il sole cocente. A coloro che gli domandavano che cosa stesse facendo lui rispondeva: “Cerco l’uomo”.

Non tanto un uomo onesto o puro, come intenderemmo oggi, ma l’uomo che vivesse secondo la sua vera natura non repressa dalle convenzioni sociali, dalle esteriorità, dalle regole e non schiavo della fortuna e della sorte capricciosa.

Fare luce sull’essere umano è esercizio fondamentale perché c’è una vocazione che ci riguarda tutti ed è il senso che illumina la nostra intera esistenza.

A Diogene dobbiamo la famosa espressione: “Cercare con il lanternino”, ossia cercare con accuratezza, impegno e dedizione.

Il filosofo cercava, in piazza ed in pieno giorno, qualcuno che fosse davvero capace di vivere secondo la verità della natura umana, con autenticità, senza convenzioni e capricci, perché questa è l’unica condizione per essere davvero felice, secondo lui. E anche secondo me.

A quanto pare, visto che occorre un lanternino, cercare l’uomo autentico è una ricerca non certo facile. Mi piace pensare che Caravaggio con la lanterna in mano, se gli avessero chiesto cosa stava facendo, avrebbe risposto: “finalmente ho trovato l’Uomo”. Lui che è stato un personaggio inquietante e, diremmo oggi, borderline, ma che con i suoi dipinti ci consegna una raffinata capacità di esprimere pensieri teologici molto profondi.

Cercare, con il lanternino in mano, lo dice anche la Bibbia, è la fonte della gioia. Il vangelo assicura: chi cerca trova. Ed il salmo 101 dice: gioisca il cuore di chi cerca il Signore. È curioso che non si dica: gioisca il cuore di chi trova, ma di chi cerca.

Che sia proprio la nostra mancanza di ricerca a renderci un po’ infelici? Ce l’abbiamo noi un lanternino per cercare bene?

 Don Roberto



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