Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

il sito web della comunità parrocchiale San Giuseppe di Dalmine

E la nostra predica?

In queste settimane, nel desiderio di impostare la catechesi per il prossimo anno, stiamo proponendo ai genitori di provare ad assumere un atteggiamento di maggior responsabilità nell’educazione della fede dei propri figli. Si parla di soggettività della famiglia per affermare l’idea che la famiglia non è da considerarsi destinataria, complemento oggetto dell’azione pastorale della parrocchia, ma “soggetto” protagonista della pastorale catechistica. In altre parole i genitori sono i primi catechisti dei propri figli.

Un’obiezione che spesso emerge dai genitori è “ma io non sono adeguato, non mi sento pronto, non conosco le cose del catechismo, ecc..”.

In realtà non possiamo ridurre la testimonianza cristiana alla ripetizione di alcuni concetti come se la fede una volta detta sia anche automaticamente testimoniata.

È la vita con i suoi comportamenti ad essere testimonianza di ciò in cui crediamo.

Ci può essere d’aiuto un aneddoto di san Francesco, che questa Domenica, 4 Ottobre veneriamo patrono d’Italia.

Si racconta che un giorno, uscendo dal convento, san Francesco incontrò frate Ginepro. Era un frate semplice e buono e san Francesco gli voleva molto bene. Incontrandolo gli disse: “Frate Ginepro, vieni, andiamo a predicare”. “Padre mio”, rispose, “Sai bene che ho poca istruzione. Come potrei parlare alla gente?”. Ma poiché san Francesco insisteva, frate Ginepro acconsentì. Girarono per tutta la città, pregando in silenzio per tutti coloro che lavoravano nelle botteghe e negli orti. Sorrisero ai bambini, specialmente a quelli più poveri. Scambiarono qualche parola con i più anziani. Accarezzarono i malati. Aiutarono una donna a portare un pesante recipiente pieno d’acqua.

Dopo aver attraversato più volte tutta la città, san Francesco disse: “Frate Ginepro, è ora di tornare al convento”.

“E la nostra predica?” chiese Frate Ginepro. “L’abbiamo fatta… L’abbiamo fatta” rispose sorridendo il santo.

Questo è anche quanto affermava con insistenza Paolo VI quando diceva: il mondo di oggi non ha bisogno di maestri, ma di testimoni.

La nostra predica l’abbiamo fatta quando chi ci incontra più che ascoltare le nostre parole può cogliere sul nostro volto, nei nostri gesti, nelle nostre scelte, la tenerezza e la misericordia del Vangelo.

La parola “catechesi” significa letteralmente “fare eco”.

Siamo tutti catechisti, tutti possiamo essere l’eco del Vangelo con la nostra vita, tutti possiamo fare la nostra predica sorridendo, accarezzando, aiutando…

Don Roberto



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