Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

il sito web della comunità parrocchiale San Giuseppe di Dalmine

L’alfabeto della Parrocchia 3: M come MIRACOLO

“Il miracolo, afferma don Luigi Giussani, è la realtà umana vissuta quotidianamente, senza enfasi eccezionali, senza necessità di eccezioni, senza fortune particolari, è la realtà del mangiare, del bere, del vegliare e del dormire investita dalla coscienza di una Presenza che ha i suoi terminali in mani che si toccano, in facce che si vedono, in un perdono da dare, in soldi da distribuire, in una fatica da compiere, in un lavoro da accettare.”

C’è un’espressione attribuita ad Albert Einstein semplicemente formidabile: “Ci sono due modi di vedere la vita: uno crede che i miracoli non esistano, l’altro è credere che tutto è un miracolo”.

La parola miracolo letteralmente significa cosa meravigliosa e deriva dal verbo latino mirari, ammirare, meravigliarsi appunto. Miracolo è dunque qualsiasi fatto che suscita meraviglia, sorpresa, in quanto supera i limiti normali della razionalità umana.

Per la teologia cattolica per miracolo si intende un evento non attribuibile a cause naturali ma riconducibile all’intervento divino. È un intervento libero di Dio nella creazione e nell’uomo per esprimere la vittoria del bene sul male e soprattutto per esprimere la chiamata a partecipare al regno di Dio.

Nella Bibbia è Dio che opera cose prodigiose e nel Nuovo Testamento Gesù, manifestando la sua divinità, si offre al mondo come Messia con la cui presenza i ciechi vedono, i sordi sentono, i muti parlano, gli storpi camminano, i malati guariscono, i morti risuscitano. Non solo. Negli Atti degli Apostoli il potere dei miracoli viene conferito ai discepoli che nel mondo danno continuità all’opera iniziata da Gesù. Nella storia del cristianesimo infiniti sono i miracoli compiuti dalla Madonna e dai santi, strumenti dell’azione di Dio.

Gesù nel vangelo ha più volte sottolineato che l’unica condizione richiesta all’uomo per riconoscere i miracoli è la fede, senza la quale tutto può essere frainteso ed equivocato. Ha dunque ragione Einstein, perché per chi crede, tutto è un miracolo, tutto è degno di meraviglia.

In questo senso la finalità dei miracoli non è principalmente quella di suscitare la fede. Scopo dei miracoli è di mostrare l’amore e la misericordia di Dio. I miracoli sono “segni”, come li chiama san Giovanni nel Vangelo, che spingono a riconoscere del Padre per il bene dei suoi figli.

Il miracolo è una prova di Dio, del suo amore ed il miracolo più grande è la nostra vita redenta e immortale per suo amore.

Quali meraviglie, dunque, vorremmo fossero compiute che superino il miracolo della nostra vita?

Don Roberto

 



in Storie di fede e Riflessioni