Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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L’alfabeto della Parrocchia 3: D come DONNA

Il ruolo della donna nella chiesa è uno di quei temi che è nello stesso tempo semplice e complesso. Semplice perché il “genio femminile” è un’evidenza che non si può contestare. Complesso perché il percorso storico (e per certi aspetti attuale) con molta fatica fa emergere la consapevolezza della grande dignità della donna.

Papa Francesco ha più volte ribadito che una chiesa senza le donne è come il collegio apostolico senza Maria. Il ruolo della donna non è soltanto relativo alla maternità, ma è una presenza che qualifica ogni forma di vita nella chiesa. La Madonna – dice il Papa – è più importante degli apostoli. Per questo la dottrina del ruolo della donna deve essere continuamente rivisitata.

Già Paolo VI nella “Lettera alle donne” del 1965 chiedeva alla chiesa di tutto il mondo di riconoscere alla donna il suo ruolo. Giovanni Paolo II nella “Mulieris dignitatem” approfondisce le verità fondamentali dell’uomo e della donna, l’uguaglianza della loro dignità, la diversità tra il maschile e il femminile e la loro vocazione alla reciprocità e alla complementarietà. Papa Luciani nel 1978 parla della “femminilità di Dio” e dichiara che Dio è padre, ma più ancora è madre. Papa Ratzinger nella “Lettera sulla collaborazione tra l’uomo e la donna” tesse l’elogio della diversità della donna come elemento di ricchezza.

Papa Francesco prosegue in questa linea e afferma che Dio è “anche” madre, ma è soprattutto donna. Ma non solo. Nella donna, dice il Papa, c’è Dio. E il “genio femminile” è espressione della volontà di Dio. La donna, nella chiesa, è più importante dei vescovi e dei preti, conclude Papa Francesco. Da qui inizia una nuova missione: esplicitare meglio dal punto di vista teologico, il ruolo della donna nella chiesa.

Mi piace ripercorrere questo percorso sul ruolo della donna mentre contemplo la statua della Madonna nella nostra chiesa esposta in occasione della festa patronale della Madonna del Rosario. Una contemplazione della femminilità di Maria che risuona nelle parole del canto che spesso usiamo nella liturgia: Donna dell’attesa e madre di speranza, donna del sorriso e madre del silenzio, donna di frontiera e madre dell’ardore, donna del riposo e madre del sentiero, donna del deserto e madre del respiro, donna della sera e madre del ricordo, donna del presente e madre del ritorno, donna della terra e madre dell’amore. Ave Maria, ora pro nobis.

In particolare ora pro nobis perché le donne siano sempre più donne con tutta la forza, la passione e l’intelligenza della loro femminilità. E ora pro nobis perché gli uomini si lascino incantare e arricchire dalla presenza di tutte le donne e di ogni donna.

Don Roberto

 



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