Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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L’alfabeto della Parrocchia 3: A come ADOLESCENZA

Una bella definizione dice che l’adolescenza è l’età della nascita di se stessi, l’età di quando il proprio io si differenzia e si stacca da quello dei genitori, per incamminarsi verso la propria strada, il proprio destino.  È l’età in cui si crea e si costruisce la propria nuova vita.

L’adolescenza, affermano gli esperti, è un periodo particolarmente problematico dell’esistenza, specie per le risonanze psicologiche del mutato rapporto tra l’adolescente e il proprio corpo. Lo sviluppo dei caratteri sessuali primari e secondari produce, infatti, situazioni nuove.

Non più fanciullo e non ancora adulto, l’adolescente trova generalmente sicurezza nel rapporto di amicizia con un coetaneo dello stesso sesso, o inserendosi in un gruppo. I modelli di riferimento non sono più i genitori, ma persone esterne, amici o compagni di viaggio.

Per questo la gestione dei problemi e dei cambiamenti manda letteralmente in tilt i genitori, che normalmente sperimentano la propria inadeguatezza, perché tutto viene messo in discussione.

La chiesa considera l’età dell’adolescenza una fase di grande delicatezza ma di vitale importanza verso la maturità umana e cristiana. Le domande degli adolescenti oggi richiedono risposte significative e testimonianze credibili.

La parrocchia e l’oratorio, con la collaborazione di molti giovani e adulti, cerca di offrire agli adolescenti la proposta di un progetto di vita incentrato sulla persona e sul messaggio di Gesù e indica la comunità come luogo privilegiato per vivere l’esperienza del Vangelo nel mondo che ci circonda.

Il clima di fondo è costituito dalla ricerca e dalla sperimentazione. La ricerca perché non bastano più risposte preconfezionate, ma sono necessarie scoperte personali raggiunte attraverso la propria disponibilità a mettersi in gioco. La sperimentazione come una sempre nuova opportunità di mettere in correlazione il Vangelo con la vita.

Il metodo che si cerca di far apprendere è quello della buona cura delle relazioni, così come ci viene indicato dalla pedagogia del Maestro, che non si relaziona così in generale a tutti, come fossimo una massa, ma si relaziona personalmente a ciascuno come se fossimo unici.

Gli obiettivi nell’accompagnare gli adolescenti sono principalmente: la maturazione umana nella libertà, la custodia di buone relazioni e la crescita nello stile del servizio.

Gli adulti che cercano di aiutare gli adolescenti in questo cammino cercano di formarsi a loro volta prima di tutto per assumere uno sguardo positivo e ottimista, al di là dei tanti problemi e contraddizioni che si incontrano. In secondo luogo cercano di acquisire la capacità di mettersi in ascolto e in dialogo con i ragazzi per essere in grado di proporre con creatività nuove esperienze di vita.

È infine importante che tutta la comunità si faccia carico di fiduciosa attenzione e di accoglienza generosa nei confronti degli adolescenti, liberandosi dai facili pregiudizi e dalle condanne sterili. Questo viene richiesto in particolare nella collaborazione, speriamo sempre più fattiva, tra genitori ed educatori.

Don Roberto

 



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