Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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IL QUARTO COMANDAMENTO: «Onora tuo padre e tua madre»

Dopo i primi tre comandamenti che hanno Dio stesso come centro e come destinatario dell’onore inizia la seconda tavola con i comandamenti che indicano l’ordine delle relazioni con gli uomini, l’ordine della carità. E inizia proprio con l’onore per i genitori che ci hanno dato la vita.

Questo è l’unico comandamento che non contiene una negazione ma una promessa o meglio la prospettiva di una ricompensa. Infatti la formulazione completa è: «Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio». A questo proposito il catechismo della chiesa cattolica commenta: il rispetto di questo comandamento procura, insieme con i frutti spirituali, frutti temporali di pace e di prosperità. Al contrario, la trasgressione di questo comandamento arreca gravi danni alle comunità e alle persone umane.

Colpisce anche il verbo “Onora”. Che cos’è questo “onore”? indica il riconoscere la gloria, il valore, la consistenza di una realtà. Nella scrittura questo verbo è riferito solo a Dio. Questo significa che onorare il padre e la madre vuol dire riconoscere la loro importanza che li rende “collaboratori” di Dio nella facoltà di dare la vita. Onorare i genitori, significa celebrare, con libertà e signorilità, le sorgenti della nostra vita.

Questo comandamento non riguarda solo i bambini e non può essere “ridotto” al semplice obbedire al papà e alla mamma. Anzi è un comandamento che riguarda soprattutto i figli che hanno con genitori rapporti difficili o che hanno i genitori di età avanzata. Giustamente Goethe  ha scritto che diventare adulti significa innanzitutto “perdonare i genitori”.

Meditiamo questo accorato appello di Papa Francesco: Il quarto comandamento non parla della bontà dei genitori, non richiede che i padri e le madri siano perfetti. Parla di un atto dei figli, a prescindere dai meriti dei genitori, e dice una cosa straordinaria e liberante: anche se non tutti i genitori sono buoni e non tutte le infanzie sono serene, tutti i figli possono essere felici, perché il raggiungimento di una vita piena e felice dipende dalla giusta riconoscenza verso chi ci ha messo al mondo. Onorare i genitori: ci hanno dato la vita! Se tu ti sei allontanato dai tuoi genitori, fa’ uno sforzo e torna, torna da loro; forse sono vecchi… Ti hanno dato la vita. E poi, fra noi c’è l’abitudine di dire cose brutte, anche parolacce… Per favore, mai, mai, mai insultare i genitori. Mai! Mai si insulta la mamma, mai insultare il papà. Mai! Mai! Prendete voi stessi questa decisione interiore: da oggi in poi mai insulterò la madre o il padre. Ci hanno dato la vita! Non devono essere insultati.

Il libro sacro del Siracide afferma: “L’opera buona verso il padre e la madre, non sarà dimenticata da Dio, otterrà il perdono dei peccati, rinnoverà la tua casa”. Si potrebbe dire che onorare il padre e la madre fa guadagnare il paradiso.

Ma anche il contrario: non onorarli fa preparare l’inferno, che già si manifesta quando non abbiamo ancora “perdonato i genitori”.

Don Roberto

 



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