Quando si parla di convivenza si pensa sempre al periodo che, in una coppia, anticipa il matrimonio.

Non ci si deve fermare solo a questo però, la convivenza ha degli orizzonti molto più ampi, in generale è vivere con altre persone al di fuori dei famigliari stretti. Io ho avuto la fortuna di poter convivere con un fantastico gruppo di amici con il quale frequento l’oratorio, il gruppo degli ADO 4.

Questa esperienza è cominciata l’1 novembre e si è conclusa l’8, una settimana fantastica nonostante i problemi che si creano sempre in un gruppo. Nonostante sette giorni, in una vita, possano sembrare pochi, non credo di esagerare affermando che sono stati dei giorni fondamentali per la mia crescita personale e, credo, anche per quella dei miei compagni; in una convivenza si impara a conoscere se stessi, a conoscere davvero bene gli amici, a rispettarli e, sopratutto, ad aiutarli quando ne hanno bisogno con la consapevolezza che loro ci saranno poi per te.

Uno degli obbiettivi della convivenza è proprio questo: riuscire a trovare il benessere e la felicità comune attraverso la reciproca collaborazione, una cosa che a dirsi sembra facile ma che a farsi non lo è, anche  perché fare parte di un gruppo ti costringe a seguire delle regole: la sveglia comune, la preghiera del mattino, i turni per dividersi i lavori all’interno della casa e così via.

Queste possono sembrare delle limitazioni “scomode” per chi non è già abituato, alla fine ti accorgi però che senza di esse dopo neanche due giorni non si sarebbe più potuto andare avanti, infatti le discussioni non sono mancate ma sono state sempre comunque risolte.

La convivenza in un gruppo è un’ esperienza che ti dà davvero tanto, molto più di quanto ci si possa immaginare, è una concentrazione di emozioni uniche e momenti indimenticabili, molto brevemente: da rifare.

Pubblicato il 7 Dicembre 2015 da Giuseppe P.
in Attività del Gruppo Adolescenti