Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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L’alfabeto della Parrocchia 3: E come EVANGELIZZAZIONE

La Giornata Mondiale Missionaria ha diversi significati. Il primo è quello di pregare perché ci siano sempre missionari, il secondo di raccogliere fondi per le opere missionarie e il terzo di riflettere sull’evangelizzazione.

Andate in tutto il mondo a proclamare il Vangelo! L’imperativo di Gesù è riproposto ai suoi discepoli in ogni tempo. Ma il mondo non è solo il “mondo”, ma sono anche quei “mondi”, ambienti di vita, situazioni, persone, terre esistenziali che sono lontane dalla fede.

Lo slogan dell’attuale Giornata Missionaria è “Battezzati e inviati”. Due aggettivi tra loro collegati. La missione non è un compito specialistico di qualcuno in particolare, ma è compito di ogni battezzato, ed è compito stesso di tutta la chiesa, dunque di ogni parrocchia e comunità.

Il mandato missionario di evangelizzare ci tocca dunque da vicino.

Si tratta di essere creativi ed audaci nel far risuonare il Vangelo nella nostra vita quotidiana. In una missione africana ho ascoltato un canto che diceva: Se non annuncio io il Vangelo, chi lo annuncerà? Se non diffondo io la Parola chi la diffonderà? Io devo evangelizzare i mondi che frequento, perché se non lo faccio io, nessuno potrà farlo al posto mio.

Ma cosa significa evangelizzare? Paolo VI nell’esortazione apostolica Evangeli Nuntiandi, condensa molto bene la coscienza della chiesa di evangelizzare: La Chiesa lo sa. Essa ha una viva consapevolezza che la Parola del Salvatore si applica in tutta verità a lei stessa. Vogliamo nuovamente confermare che il mandato d’evangelizzare tutti gli uomini costituisce la missione essenziale della chiesa. Evangelizzare, infatti, è la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda. Essa esiste per evangelizzare. Non c’è vera evangelizzazione se il nome, l’insegnamento, la vita, le promesse, il Regno, il mistero di Gesù di Nazareth, Figlio di Dio, non siano proclamati.

Sempre Paolo VI affermava che oggi c’è bisogno di testimoni più che di  maestri. Questo mi fa pensare che il Vangelo non va tanto spiegato, ma trasmesso per contagio. E siccome, secondo una legge ferrea, nessuno può dare ciò che non ha, forse la questione è proprio questa: io sarò evangelizzatore nella misura in cui vivo di Vangelo, o meglio nella misura in cui il Vangelo vive dentro di me, perché sia la vita stessa a parlare.

Consapevole di quanto grande sia la distanza tra la missione ricevuta e l’ideale a cui tendere, la Chiesa oggi parla di nuova evangelizzazione. Dopo 20 secoli di cristianesimo c’è bisogno di uomini e di donne che a partire dal Battesimo, ricomincino da capo, come per la prima volta, ad accostarsi a Gesù, il Vangelo vivente, per conoscerlo, amarlo e testimoniarlo.

Don Roberto

 



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