Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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L’alfabeto della Parrocchia: V come VOLONTARIATO

C’è un dato sorprendente e confortante: in Italia cresce il numero dei volontari. Sono 6,63 milioni di persone che svolgono attività di volontariato, pari al 12,6 per cento della popolazione. Nel 1993 era il 6,9 per cento. I volontari si sono quasi raddoppiati in 25 anni. Questi sono i dati delle ricerche ISTAT.

Il volontariato è un’attività di aiuto gratuito e spontaneo verso persone in condizioni di indigenza che necessitano di assistenza, oppure per fronteggiare emergenze occasionali o prestando servizi per il bene comune. Spesso i volontari offrono la loro opera grazie ad associazioni costituite con finalità specifiche di beneficenza. Sono infatti molteplici le forme del volontariato, le aree del servizio: l’area socio assistenziale, l’area dell’animazione culturale, civile, l’area sportiva, l’area legata ai problemi del terzo mondo…

La connotazione principale del volontariato è che è un’azione continuativa condotta in prima persona senza fini di lucro, ispirata ai valori della solidarietà e del servizio in funzione di un’autentica promozione umana.

Nella comunità cristiana il volontariato è la concreta espressione della carità, che è il segno di riconoscimento tra coloro che si professano discepoli del Signore. Nutriti di Vangelo e di Eucarestia i cristiani rafforzano le ragioni di un impegno gratuito e generoso verso gli altri, nell’assunzione di una responsabilità concreta nei confronti delle varie necessità che la comunità presenta.

Possiamo sicuramente affermare che i volontari, dentro la parrocchia, sono l’anima e i nervi del corpo della chiesa. In questo senso i volontari assumono una connotazione di testimonianza che li rendono “operatori pastorali” cioè uomini e donne che con la loro opera attenta, discreta e disponibile contribuiscono alla diffusione e alla realizzazione del Regno di Dio.

Per questo si rende sempre più necessaria oggi la formazione dei volontari affinché sia sempre più chiara la motivazione personale di ciascuno, una formazione che conduca il volontario a conformare sempre di più il proprio stile al Vangelo liberandolo da forme non adeguate come il protagonismo, l’individualismo, l’arroganza, ecc.

La maturità, affermava Einstein, inizia a manifestarsi quando sentiamo che è più grande la nostra preoccupazione per gli altri che per noi stessi.

Onestamente mi sembra di poter dire che nella nostra comunità molti sono i volontari maturi che si prestano nei diversi ambiti e servizi. Tanti davvero svolgono la loro opera nel silenzio, nel nascondimento e nella perseveranza. E personalmente riconosco che sono per me un vero esempio, una bella testimonianza di vita evangelica. A tutti va la nostra sincera gratitudine.

 Don Roberto

 



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