Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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Le virtù cardinali: la fortezza

Credo che tutti abbiamo davanti agli occhi una fotografia che ha suscitato enorme stupore: una fila di carri armati arrestati di fronte ad un giovane. È una foto
scattata nella piazza di Tiananmen di Pechino in Cina durante la rivolta studentesca del 1989. Quella foto divenne simbolicamente famosa a rappresentare lo scontro tra la forza (i carri armati) e la fortezza (il giovane cinese).
Osservando la foto ritorna alla mente un altro scontro, forse ancor più famoso, quello tra il gigante Golia ed il piccolo Davide, raccontato nella Bibbia.
Spesso forza e fortezza si confondono, ma non sono la stessa cosa. Se la forza si riferisce all’energia del corpo o delle armi, ai muscoli e alla potenza fisica, la fortezza è un dono dello Spirito Santo ed è una virtù cardinale.
Il Catechismo della chiesa cattolica afferma che la fortezza è la virtù morale che, nelle difficoltà assicura la fermezza e la costanza nella ricerca del bene. Essa rafforza la decisione di resistere alle tentazioni e di superare gli ostacoli, nella vita morale. La virtù della fortezza rende capaci di vincere la paura, perfino della morte, e di affrontare la prova e le persecuzioni. Dà il coraggio di giungere fino alla rinuncia e al sacrificio della propria vita per difendere una giusta causa.


Abbiamo bisogno di essere pieni di fortezza innanzitutto nei momenti di difficoltà e di sofferenza, nei momenti di crisi, quando ci sembra che tutto vada storto. È proprio in questi momenti che dobbiamo saper resistere e reagire, ritrovare i motivi per riprenderci, per andare avanti, di non perderci in cose futili e secondarie, ma di ritrovare quel coraggio e quella forza d’animo che vengono dall’alto.
“Chi ci separerà dunque dall’amore di Cristo?”. Si chiede san Paolo. E prosegue: Non le tribolazioni né i pericoli, non la fame né la nudità e neppure la spada.
Nulla, dunque. Perché la forza dell’amore di Dio ci ha conquistati e ci ha resi come una fortezza invincibile; perché nessuna creatura ci potrà separare dall’amore di Cristo Gesù.
Abbiamo bisogno di essere pieni di fortezza quando siamo attanagliati dalla paura, in particolare dalle due paure che più ci spaventano: la paura di amare e la paura di morire, non biologicamente, ma di quella morte quotidiana causata dalle umiliazioni, dalle accuse, dalla solitudine…
Abbiamo bisogno di essere pieni di fortezza quando siamo chiamati al perdono, perché, contrariamente a quanto sembra, solo i deboli non perdonano.
La fortezza è la fiducia di vivere, di operare, costruire legami, di procedere confidando che il futuro sarà buono, di non temere e di stare saldi nell’amore provvidenziale del Signore. Per questo san Paolo arriverà paradossalmente ad affermare: quando sono debole è allora che sono forte.
Si, perché la nostra fortezza non è essere testardi, temerari, arroganti e prepotenti, ma coraggiosi nel sopportare, per amore e con la Grazia di Dio, ogni situazione, anche quelle pesanti e ingrate. Come ci fa pregare il salmo 17: “Ti amo Signore, mia forza, Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore; mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo; mio scudo e baluardo, mia potente salvezza”.

Don Roberto



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