Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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Perché l’amore non si raffreddi

La Quaresima ci annuncia con forza la possibilità di tornare al Signore con tutto il nostro cuore.

Papa Francesco, nel messaggio di inizio Quaresima di quest’anno, si sofferma su un’espressione di Gesù, contenuta nel Vangelo di Matteo. Gesù prima della sua passione afferma: «Per il dilagare dell’iniquità, si raffredderà l’amore di molti».

Che l’iniquità stia dilagando è sotto gli occhi di tutti. Il Papa indica i segni dell’iniquità principalmente nell’opera dei falsi profeti, che Francesco chiama incantatori di serpenti, ciarlatani, truffatori del mondo virtuale, ingannatori della vanità. Attraverso l’opera seducente e menzognera di questi operatori di iniquità, dice il Papa, il Demonio è all’opera.

Così come è sotto gli occhi di tutti il raffreddamento della carità non solo tra gli uomini, ma anche nel creato. Dice Francesco: la terra è avvelenata da rifiuti gettati per incuria e interesse; i mari, anch’essi inquinati, devono purtroppo ricoprire i resti di tanti naufraghi delle migrazioni forzate; i cieli – che nel disegno di Dio cantano la sua gloria – sono solcati da macchine che fanno piovere strumenti di morte.

Soprattutto nelle nostre comunità l’amore si sta raffreddando per l’accidia egoista, il pessimismo sterile, la tentazione di isolarsi e di impegnarsi in continue guerre fratricide, la mentalità mondana che induce ad occuparsi solo di ciò che è apparente, riducendo in tal modo l’ardore missionario.

La Quaresima ci indica le medicine per tenere caldo il cuore: la via della preghiera, dell’elemosina e del digiuno. La preghiera per sperimentare la consolazione di Dio. L’elemosina per essere liberi dall’avidità e per scoprire che l’altro è mio fratello. Come vorrei, dice il Papa, che anche nei nostri rapporti quotidiani, davanti a ogni fratello che ci chiede un aiuto, noi pensassimo che lì c’è un appello della divina Provvidenza: ogni elemosina è un’occasione per prendere parte alla Provvidenza di Dio verso i suoi figli. Il digiuno infine per sperimentare ciò che provano quanti mancano anche dello stretto necessario e conoscono i morsi quotidiani dalla fame e per essere più attenti a Dio e al prossimo.

Ciascuno di noi nelle settimane che ci conducono alla Pasqua ha la possibilità di prendere decisioni ferme su queste strade che la tradizione della chiesa ci consegna e che sono perennemente attuali: propositi semplici, concreti e verificabili.

Intraprendiamo la Quaresima per fare esperienza di Dio. Presso di Lui c’è un fuoco che non si esaurisce mai. Stare con Lui significa rimanere caldi nel cuore. Afferma il Papa: “Se a volte la carità sembra spegnersi in tanti cuori, essa non si spegne mai nel cuore di Dio!”.

La sua passione, che contempleremo nella via della croce e nella sua morte per amore infiammi il nostro cuore, fermi il congelamento della carità e accenda in noi un nuovo ardore.

E quando nella notte di Pasqua accenderemo il fuoco nuovo, che illumina e riscalda, potremo benedire il Signore che ci dona sempre nuove occasioni affinché possiamo ricominciare ad amare.

Don Roberto

 



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