Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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Nella Terra di Gesù

Le parole di un midrash, un racconto ebraico, così esprimono l’affascinante complessità di Gerusalemme: “Dieci porzioni di bellezza sono state accordate al mondo dal Creatore, e Gerusalemme ne ha ricevute nove. Dieci porzioni di sapienza sono state accordate al mondo dal Creatore, e Gerusalemme ne ha ricevute nove. Dieci porzioni di bellezza sono state accordate al mondo dal Creatore, e Gerusalemme ne ha ricevute nove. Dieci porzioni di sofferenza sono state accordate al mondo dal Creatore, e Gerusalemme ne ha ricevute nove”. Nella Terra di Gesù questo abbiamo colto: bellezza, sapienza e sofferenza.

Di ritorno dal pellegrinaggio in Terra Santa condivido con tutta la comunità alcune certezze. Innanzitutto la gioia di aver percorso le strade sulle quali Gesù ha camminato ci ha resi ancor più consapevoli di quanto sia fondamentale per noi il legame con il Signore, l’ascolto della sua Parola e la conoscenza della sua vicenda.

Inoltre la conferma di aver portato con noi i volti e le storie di tanta gente: i nostri cari, gli amici, i tanti che ci hanno chiesto preghiere in luoghi specifici, gli ammalati, l’intera comunità.

Ancora condivido la sofferenza per aver sostato, sia pure per pochi giorni, in una terra piena di contrasti e di tensioni, una terra che trasuda storia e Bibbia, in ogni angolo e in ogni valle.

Ma abbiamo anche incontrato tanti germi di speranza che anelano alla pace. Abbiamo incontrato cristiani, con i piedi per terra, innamorati di Gesù, che testimoniano con semplicità e forza la loro fede.

In occasione della Festa del Battesimo di Gesù non può che venirci in mente il luogo in cui questo evento straordinario è accaduto.

Siamo al confine tra Israele e la Giordania. Il Giordano in realtà è deludente alla vista: poca acqua e sporca. Nasce dal lago di Tiberiade e dopo trecento chilometri di anse arriva al mar Morto. In quel luogo, carico di innumerevoli ricordi biblici, il Battista compie il rito penitenziale del battesimo. Quando giunge Gesù, il più forte, non dice nulla: parlano i profeti, parla Giovanni. Dio stesso fa udire la sua voce. Ma Gesù tace e compie un gesto emblematico: si mette in fila con i peccatori. Lui che è venuto a cercare i peccatori, lui che alla fine sarà ucciso crocifisso tra due peccatori, al Giordano prende posizione, si mette dalla parte dei peccatori e va ad allungarne la fila. Un Dio che in Gesù dice ai peccatori: io sono dalla vostra parte, sono solidale con voi.

Al Giordano inoltre i “cieli si squarciano”. Lo squarcio non è semplicemente un’apertura, come fosse una lampo. Lo squarcio è un’apertura che non si chiude più.

In Gesù il silenzio di Dio finisce. Tutto ciò che Dio intende comunicare agli uomini, lo dice in Cristo, nella sua carne e nella sua vita.

Perciò da qui Gesù inizia il suo ministero: rientra a Nazareth, quindi sulle rive del lago, chiama gli apostoli e comincia ad annunciare, senza fine, il Regno.

Nel Battesimo al Giordano Gesù si è completamente immerso nel progetto del Padre di salvare gli uomini attraverso l’umiltà e l’amore.

Anche noi, da pellegrini, abbiamo rinnovato le promesse del nostro battesimo, confessando le nostre fragilità, ma soprattutto confessando la nostra nostalgia di Dio e di un rapporto nuovo con Lui, nostro Padre.

Don Roberto



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