Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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La grande attualità di don Bosco

Don Bosco è stato sicuramente un grande perché ha saputo leggere i segni dei tempi ed ha capito che la scelta prioritaria di tutte le sue azione non poteva che essere l’attenzione ai giovani, coloro che si preparano ad essere i protagonisti del domani. A partire da questa scelta investe nella formazione professionale, apre le scuole per preparare i suoi ragazzi ad inserirsi nel mondo del lavoro: l’apprendistato e il lavoro artigianale trovano largo spazio all’interno del suo oratorio.

Un altro elemento che ha reso grande e attuale la figura di don Bosco è la sua capacità di comunicare. Don Bosco ha capito come pochi l’importanza di sapersi servire di tutti i mezzi messi a disposizione dalla tecnologia.

Era scrittore, scrive moltissimo, diffonde opuscoli culturali, religiosi, divulgativi e in questo modo raggiunge tante persone. L’intensa attività di scrittore nasce proprio da questo bisogno intimo di comunicare al di là dello stesso suo oratorio. Componeva canti e versi, ha fondato giornali e case  editrici. Umberto Eco disse di don Bosco e dell’oratorio: “L’oratorio è una macchina perfetta in cui ogni canale di comunicazione, dal gioco alla musica, dal teatro alla stampa e via dicendo, è gestito in proprio e riutilizzato e discusso quando la comunicazione arriva da fuori. In tal senso il progetto di Don Bosco investe tutta la società con vivace immaginazione sociologica, senso dei tempi, inventività organizzativa, e con una politica globale delle comunicazioni di massa…”.

Inoltre don Bosco ha saputo sviluppare nei suoi ragazzi una profonda coscienza ecclesiale aiutandoli a comprendere che cosa il Signore voleva da loro nell’occupare da protagonisti il loro posto nella chiesa e nel mondo.

Il metodo utilizzato da don Bosco era costituito principalmente da due elementi: la catechesi e la cura della vita spirituale.

La catechesi consisteva nel radunare i ragazzi in piccoli gruppi e lui stesso dava ampio respiro ai racconti, alle spiegazioni, alla testimonianza. Don Bosco è catechista, animatore, maestro di pedagogia religiosa, scrittore. Tutti i suoi talenti li ha messi a disposizione per raggiungere i ragazzi, soprattutto quelli abbandonati, e farli raggiungere da Gesù.

La spiritualità di don Bosco si può definire la “spiritualità del quotidiano”, uno stile originale di vita e di azione che ha il suo centro e la sua sintesi nella carità pastorale, caratterizzata da quel dinamismo giovanile che si rivelava così forte in don Bosco: è uno slancio apostolico che fa cercare le anime e servire solo Dio.

Non prevede nelle sue Regole molte preghiere per i suoi discepoli, i Salesiani, ma molto lavoro santificato. Importante è l’unione con Dio con l’esigenza di pregare senza sosta in dialogo semplice e cordiale con il Signore.

Il metodo preventivo stesso, prima di essere un metodo educativo è una spiritualità. Stare vicino al giovane, aiutarlo a crescere, accompagnarlo, sostenerlo nel bene; insomma fare dei giovani buoni cristiani e onesti cittadini, come amava ripetere.

La festa in occasione di don Bosco sia, soprattutto per gli educatori e i genitori, una concreta opportunità per rimetterci alla scuola del nostro Patrono.

Don Roberto

 



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