Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

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Vacanza adolescenti a Cefalù

25 luglio 2014, ore 22.00: 21 ragazzi dell’oratorio, 8 educatori, 2 cuochi e don Roberto si sono ritrovati davanti all’oratorio pronti a partire per una bella avventura, circondati da parenti e amici venuti a salutarli; totale 32, i conti tornano, ed è soltanto il primo dei tanti appelli per le diverse e divertenti attività di questa fantastica vacanza, un numero quindi che abbiamo sentito spesso!
Dopo venti lunghe ore di viaggio spezzate da diverse soste, tra le quali un bel bagno presso la bollente spiaggia calabrese di Falerna, siamo arrivati a Cefalù, splendida cittadina a metà della costa settentrionale siciliana, pieni di aspettative e desiderosi di divertirci e conoscerci meglio. Ad accoglierci abbiamo trovato un manipolo di suore molto particolari che con il tempo ci hanno preso in simpatia, nonostante la diffidenza iniziale. Abbiamo subito avuto l’occasione di rilassarci e riprenderci dal lungo viaggio, godendoci la spiaggia di Cefalù con tutti i suoi divertimenti: abbiamo preso il sole, giocato a carte o fatto le parole crociate sotto gli ombrelloni, abbiamo nuotato e camminato sul bagnasciuga, giocato a schiaccia sette in acqua e fatto i tuffi; il divertimento e il relax dopo le cinque lunghe settimane di cre, che anche se fantastiche sono sempre impegnative, erano due degli obiettivi della vacanza, ma non i soli.

Durante questi dieci giorni infatti abbiamo trattato un tema molto serio e impegnativo ma attuale e con radici proprio nei luoghi della nostra vacanza: la mafia e il personaggio di Don Pino Puglisi, prete ucciso dalla malavita siciliana per aver tentato di dare speranza in un futuro migliore al malfamato quartiere palermitano di Brancaccio. Don Pino è stato protagonista con le sue parole di tutti i momenti di preghiera e riflessione, ma è stato soprattutto testimone, per noi e per tutti coloro che hanno conosciuto la sua storia, dell’importanza del coraggio e della giustizia perseguita attraverso la legalità.
Dopo tre giorni di mare ci siamo spostati a Palermo, città dove aveva vissuto, seguendo le orme del suo operato. Dopo aver visitato il magnifico duomo di Monreale con tutti i suoi mosaici (bellissimo ma due ore e mezza di visita non finivano più!!) abbiamo ripercorso la vita di Don Puglisi; siamo entrati nel duomo di Palermo, dove è sepolto, abbiamo visto dove abitava e quindi dove fu ucciso, sotto il suo portone, e infine abbiamo visitato la chiesa del quartiere di Brancaccio, dove aveva svolto il ruolo di parroco negli ultimi tre anni della sua vita, dal ’90 al ’93. Oggi, dopo più di vent’anni sono visibili i segni di un cambiamento da lui provocato: è nata un’associazione, Casa di Accoglienza Padre Nostro, e un luogo di incontro per giovani e bambini, paragonabile al nostro oratorio; oggi per la strada si può parlare liberamente di mafia e nel quartiere si sono potute finalmente costruire delle nuove infrastrutture tanto desiderate da Padre Puglisi, una scuola media e un centro polisportivo. La piena comprensione della figura di Puglisi l’abbiamo avuta con la testimonianza di un volontario dell’associazione, che opera ancora oggi per contrastare la mafia tra i più piccoli del quartiere e aiutare le persone maggiormente in difficoltà, come erede insieme a molti altri del ruolo di Don Pino.
Questi momenti più impegnativi venivano alternati a svago, giochi insieme, uscite serali a mangiare il gelato e tanto tanto mare. In una spiaggetta sassosa dal mare limpidissimo, abbiamo trascorso una splendida giornata facendo bagni e tuffandoci da scogli alti fino a dodici metri. Oltre all’incredibile divertimento bisogna poi dire che avevamo due cuochi davvero eccezionali, che ci hanno fatto mangiare a volontà, tutti i giorni a pranzo e a cena con piatti ricchissimi e sempre più buoni, per concludere in bellezza con un tipico piatto marinaro, la pasta alle vongole: una squisitezza! Persino le suore se ne sono accorte e hanno preteso che cucinassero anche per loro!
Due momenti molto suggestivi sono stati invece le due messe che il don ha celebrato; la prima sugli scogli, con un magnifico tramonto sul mare alle spalle, è stata davvero emozionante. La seconda, a conclusione della vacanza sulla terrazza del collegio dove ci trovavamo, ha permesso ad ognuno di noi di esprimere le proprie riflessioni sulla settimana e sulle esperienze provate; il giorno prima avevamo anche svolto un momento di raccoglimento e riflessione solitaria, chiamato “deserto”, da cui trarre ognuno le proprie conclusioni. Dopo la messa, un gelato tutti insieme, una bella chiacchierata fino a tardi e poi a letto, pronti per un interminabile viaggio di ritorno.
4 agosto 2014, ore 10 circa: tutti i ragazzi con i loro educatori e i due fantastici cuochi sono tornati a Dalmine, entusiasti della vacanza già finita e forse un po’ tristi all’idea di separarsi. Nei prossimi giorni magari si rivedranno all’oratorio e ripenseranno alla bella esperienza trascorsa insieme, un’avventura unica e indimenticabile.



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